Fotografia & Fotoartgrafia - Alberto Buscaglia

Alberto Buscaglia
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Fotografia & FotoArtgrafia, testimonianza e ricerca

Dopo la fondamentale esperienza come fotografi di scena al Piccolo Teatro di Milano, dove io e mio fratello Gianni abbiamo imparato davvero a fotografare e a stampare i nostri negativi, l’altro momento di grande rilievo nel campo della fotografia è stato per noi il lavoro svolto a contatto con alcuni artisti, che ci ha consentito di avvicinarci alle ricerche visuali degli anni Sessanta e Settanta, forse glia anni più ricchi di esperienze e vitalità per le arti figurative. Una ricerca che partiva dalla superficie pittorica per andare oltre quella dimensione, per trasferirsi nello spazio metapittorico e concettuale, dove entravano in gioco le idee e il corpo stesso dell’artista, coinvolgendo altri linguaggi e mezzi diversi di comunicazione.
La fotografia diventava così anche testimone e insieme protagonista di quegli eventi, come nei nostri lavori multimediali realizzati con Jorge Eielson, con Turi Simeti e altri artisti; o, ancora, come fotografi e “soggetti” della ricerca di Aldo Tagliaferro (foto al centro). Lavori ed elaborazioni nati quasi sempre come testimonianza di un evento artistico e alla fine diventate vere e proprie opere autonome e riflessione sul linguaggio della fotografia.
Parallela a questa ricerca, nata negli studi dei pittori e tra i padiglioni di alcune memorabili edizioni della Biennale d’Arte di Venezia, c’era poi quella che portavamo avanti individualmente, come una sorta di intima riflessione sulla fotografia e sulla sua specificità.
Non a caso, negli anni settanta la nostra curiosità e attenzione si era rivolta ad alcuni grandi fotografi del passato, soprattutto ai maestri dei primi decenni del Novecento, solitari sperimentatori di una nuova arte e di un nuovo linguaggio, tra tutti Atget e August Sander, interpreti moderni e rigorosi di una nuova, e ormai classica, oggettività.
Le nostre mostre di quegli anni (Reperti, 1973, e la fotoinstallazione Volo di aliante blu, 1974) risentivano di quelle suggestioni e di quella grande lezione.
  
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